CONTROLLO DI GESTIONE: COME FUNZIONA E PERCHÉ LE PMI NON LO FANNO (E INVECE DOVREBBERO).

Controllo di gestione, questo sconosciuto.

In questo articolo, parleremo dei modelli organizzativi di controllo di gestione aziendale: cosa sono, a cosa servono e perché adottarne uno è importante, specie per le piccole e medie imprese.

Avete mai provato a chiedere ad un piccolo imprenditore come sta la sua azienda?

Molto probabilmente, quest’ultimo vi ha risposto: “Bene, + 10 di fatturato rispetto all’ anno scorso” oppure al contrario “Male, sto fatturando meno quest’anno”. Questo genere di risposte ci dice, fondamentalmente, una cosa: molti imprenditori sono soliti valutare l’andamento dell’impresa utilizzando in alcuni casi principalmente, o esclusivamente, il fatturato.

In generale, lo scopo primario di un’azienda è generare redditività e, per fare questo, il fatturato da solo non basta. Servono altre informazioni.

Qui entra in gioco il controllo di gestione.

I sistemi di controllo di gestione, infatti, servono proprio per sapere rispondere per bene a domande del tipo: “Il prodotto/servizio X quanto ci fa guadagnare precisamente? “, “Che utile avremo a fine anno?”, “Quanto vale il mio servizio sul mercato?”.

La gestione aziendale oggi è un gioco complesso: maggiore competizione e margini di utile più sottili rendono l’efficienza il criterio fondamentale per la gestione di impresa.  Questo per l’imprenditore significa maggiori conoscenze, competenze, e abilità per fare meglio e più velocemente degli altri competitors. Un fatto certo è che qualsiasi imprenditore che abbia a cuore le sorti della propria azienda, si ripete costantemente “Guadagnare di più, spendere di meno!”. Tuttavia, non sapendo bene come districarsi, finisce per rivolgere lo sguardo verso ciò che ai suoi occhi appare maggiormente sensato: tagliare i costi.

Il controllo di gestione aziendale, invece, è il tragitto migliore per arrivare a destinazione, ovvero migliorare i processi. Quindi, nel lungo periodo, ottenere servizi migliori e costi ridotti.

Ma allora, se il controllo di gestione è così utile, perché molte micro e piccole imprese lo ignorano?

Le motivazioni, in generale sono molte e diverse. Possiamo però ricondurle a una serie di fattori ricorrenti:

  • Non lo fanno perché pensano già di farlo: nelle piccole realtà aziendali, il controllo di gestione spesso è confuso con la contabilità. In realtà controllo di gestione e contabilità (anche nelle sue versioni più sofisticate di contabilità analitica o industriale) sono due cose sostanzialmente diverse.
  • Non amano il “consulentese”: i sistemi di controllo di gestione, se non adeguatamente spiegati, possono risultare concetti astrusi e complessi, così come la lingua dei consulenti. Faticando a comprendere i meccanismi e visualizzare i risultati concreti, gli imprenditori finiscono per considerarlo troppo difficile o, ancora peggio, una perdita di tempo del tutto inutile.

Controllo di gestione (anche) per non addetti: una definizione

 Il controllo di gestione è uno strumento utilissimo per misurare la propria performance e capire se e come migliorare.

In parole molto semplici, si tratta dell’insieme di attività e strumenti messi in campo per verificare l’andamento della gestione dell’impresa. Questo, con lo scopo di comprendere appieno se l’impresa sta lavorando correttamente per il raggiungimento/ mantenimento nel tempo degli obiettivi pianificati. Con l’attività di pianificazione infatti si fanno delle previsioni sull’ andamento futuro dell’azienda, formulando precise decisioni strategiche.

In questo modo, si crea un insieme di obiettivi misurabili in funzione di ciò che si vorrà essere, individuando le risorse umane, economiche e tecnologiche necessarie a raggiungerli.

Così, obiettivi e strategie di medio e lungo periodo si traducono in azioni concrete e obiettivi di breve periodo da monitorare, aggiornare, e, perché no, riformulare se necessario.

Come funziona il controllo di gestione:

 Il processo del controllo di gestione avviene in un arco temporale prestabilito che, in genere, è di un anno e si articola nei seguenti momenti:

  • Controllo antecedente;
  • Controllo concomitante;
  • Controllo susseguente

Ad occuparsene è solitamente una funzione di staff interna alla direzione- organizzazione di impresa.

La prima fase del controllo di gestione è la definizione del budget, in cui gli obiettivi aziendali vengono misurati tramite indicatori specifici e si organizzano risorse e funzioni aziendali coinvolte.

Successivamente,  va a misurare gli indici fissati in precedenza. Questo è il momento in cui la direzione decide se proseguire sulla via intrapresa o correggere il tiro. Infine, l’ultima tappa del controllo di gestione, coincide con la comunicazione degli esiti alla direzione. Questo momento è cruciale, poiché esprime il reale polso della situazione per passare alla pianificazione del ciclo di controllo successivo.

Perché dovresti applicare il controllo di gestione alla tua PMI

Abbiamo visto che Il controllo di gestione aziendale aiuta l’impresa a tarare al meglio i propri comportamenti organizzativi verso il raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Questo significa che il controllo di gestione aziendale serve a calcolare con precisione il costo dei prodotti/ servizi, a decidere le migliori strategie di vendita e analizzare la redditività del mercato.

In sintesi, alla tua azienda serve il controllo di gestione se:

  • Vuoi essere sicuro di prendere le giuste decisioni strategiche
  • Vuoi ridurre i tuoi costi
  • Vuoi maggiore efficienza per la tua impresa
  • Ti interessa massimizzare la performance aziendale, singola e complessiva

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